“Del Salento, Marcello Moscara conosce ogni colore, ogni spazio, ogni tradizione, ogni sapore, ogni storia. E’ dai suoi libri fotografici che ho capito meglio questa terra diversa, bellissima, antica, nuova, chiusa tra due mari, massimamente gentile, dolcissima, nei suoi abitanti e nei suoi paesaggi. E per questo gli sono grata, io lombarda, di avermi anticipato come sia facile restare incantati, innamorarsi, delle distese di giganteschi ulivi, dei nobili paesi antichi, dei sorrisi della gente, di quel tu che tutti ti danno e che sono il segno dell’accettazione, dell’accoglienza, della solidarietà, dell’amicizia. Per lui quella grande terra è una fonte inesauribile di immagini, di memorie, di avventure: questa volta l’ha reinventata lemme lemme, cioè percorrendola a piedi, con la lentezza dell’antico viandante, la curiosità dell’esploratore, la pazienza di chi cerca la sua fortuna dovunque possa capitargli e sa che potrà scoprirla solo così, senza fretta, per caso, senza una meta precisa. E per riraccontare un Salento dai colori incantevoli, questa volta ha scelto la solennità, la precisione, la grande luce, il buio intenso, l’arcano del bianco e nero: una sfida d’arte, di sentimento, di visione, in cui, privati del loro colore, diventano luce e ombra, splendore e cupezza, mistero e rivelazione, il rosso della terra, l’argento degli immensi ulivi, il marrone dei loro tronchi centenari, il verde cupo degli agrumeti, il grigio dei vecchi muri di sasso, il rosa della pietra delle case, l’incontro di tutti gli azzurri tra cielo e mare, i colori chiassosi delle decorazioni per le feste del Santo Patrono che nessuna modernità potrà mai cancellare. Lemme lemme, alla scoperta dell’attimo, del momento sorprendente e irripetibile, della vera istantanea, delle storie che ognuno può inventarsi, guardando le immagini che il fotografo senza meta ha fissato per sempre, trasformando il tempo della natura, della bellezza, della quotidianità umana, in opere d’arte contemporanea: il muretto su cui è distesa la figura di un uomo che riposa, e che divide mare e terra di identico grigio, le rocce aspre che paiono montagne inconquistabili, il pescatore che butta in mare con un gesto armonioso la rete, creando un disegno astratto contro il cielo, il vecchio rubinetto che il sole illumina in un punto che pare diventare una gemma, la parete bianca su cui si stagliano, appese a una corda, ad asciugare, calze e collant, come in un’opera astratta, la luce accecante del sole che si riflette sul mare, il cerchio nell’acqua di una pozzanghera come fosse un vuoto di Anish Kapoor. Un nuovo mondo, un Salento inimmaginato e immaginifico, e la conferma del talento, in questo caso di vera arte, di Marcello Moscara.”

Testo introduttivo al volume “Lemme Lemme. Viaggio nel Salento in bianco e nero”,  autore Marcello Moscara, Ed. Moscara Associati 2012.